In
un caldo pomeriggio, ieri, domenica 8 settembre, è stato inaugurato, nella
bella cornice di Longi, sul versante messinese dei Nebrodi, il Monumento
all'Emigrante Longese.
Il
cippo commemorativo è stato fortissimamente voluto dal presidente del Centro
Studi “Castrum Longum”, Gaetano Zingales ed è stato realizzato grazie ai
contributi degli emigrati longesi, dei cittadini e del Comune.
L’opera realizzata dalla ditta “Ceramiche di
Filippo Mèlita” di Patti, su bozzetto di Mariateresa Brancatelli e con scritte
del Centro Studi “Castrum Longum” è stata collocata presso il Belvedere
"Serro" in uno dei luoghi più suggestivi di Longi.
Un
pubblico attento e numeroso ha assistito alla manifestazione d’inaugurazione che
è stata coordinata e condotta in modo impeccabile da Gaetano Zingales.
Il monumento è stato inaugurato dal sindaco di
Longi, Alessandro Lazzara ed è stato benedetto dall’Arciprete, Don Giuseppe
Prestimonaco, che ha guidato gli intervenuti in un breve, toccante momento di
preghiera e ricordo.
La
celebrazione si è poi articolata
attraverso una serie di contribuiti
recitativi e musicali di livello.
Sono
intervenuti nell’ordine: Marta Fabio, che ha interpretato alcuni brani, in lingua siciliana, di Rosa Balistreri ; il cantautore longese, Pippo
Zingales che ha eseguito alcune melodie musicali del suo apprezzato repertorio e Leo Bartolo che ha recitato delle poesie di
struggente liricità.
Alla
fine della bella manifestazione è stato servito ai presenti un rinfresco offerto dalla Banca Cooperativa
della Valle del Fitalia.
Manifestazioni
come quella di ieri a Longi contribuiscono a squarciare il velo su un fenomeno
quale quello dell’emigrazione delle popolazioni nebroidee su cui poco, troppo poco si è riflettuto
analiticamente e che è specchio e paradigma di quante energie umane, nel
passato, recente e no, , sono state costrette ad abbandonare i Nebrodi, e nello
specifico Longi contribuendo così non poco all’impoverimento di questi territori.
L’auspicio
è appunto che la sventura
dell’emigrazione non torni a riguardare,
oggi e domani, di nuovo i longesi, cittadini dei Nebrodi e di Sicilia, che
possono e debbono trovare nella loro Terra occasioni di lavoro e di sviluppo.
Fabio Cannizzaro