lunedì 9 settembre 2013

INAUGURATO IL MONUMENTO ALL'EMIGRANTE LONGESE

In un caldo pomeriggio, ieri, domenica 8 settembre, è stato inaugurato, nella bella cornice di Longi, sul versante messinese dei Nebrodi, il Monumento all'Emigrante Longese.
Il cippo commemorativo è stato fortissimamente voluto dal presidente del Centro Studi “Castrum Longum”, Gaetano Zingales ed è stato realizzato grazie ai contributi degli emigrati longesi, dei cittadini e del Comune.
 L’opera realizzata dalla ditta “Ceramiche di Filippo Mèlita” di Patti, su bozzetto di Mariateresa Brancatelli e con scritte del Centro Studi “Castrum Longum” è stata collocata presso il Belvedere "Serro" in uno dei luoghi più suggestivi di Longi.
Un pubblico attento e numeroso ha assistito alla manifestazione d’inaugurazione che è stata coordinata e condotta in modo impeccabile da Gaetano Zingales.
 Il monumento è stato inaugurato dal sindaco di Longi, Alessandro Lazzara ed è stato benedetto dall’Arciprete, Don Giuseppe Prestimonaco, che ha guidato gli intervenuti in un breve, toccante momento di preghiera e ricordo. 
La celebrazione si è poi  articolata attraverso una serie di contribuiti  recitativi e musicali di livello.
Sono intervenuti nell’ordine: Marta Fabio, che ha interpretato alcuni  brani, in lingua siciliana,  di Rosa Balistreri ; il cantautore longese, Pippo Zingales che ha eseguito alcune melodie musicali del suo  apprezzato repertorio e  Leo Bartolo che ha recitato delle poesie di struggente liricità.
Alla fine della bella manifestazione è stato servito ai presenti  un rinfresco offerto dalla Banca Cooperativa della Valle del Fitalia.
Manifestazioni come quella di ieri a Longi contribuiscono a squarciare il velo su un fenomeno quale quello dell’emigrazione delle popolazioni nebroidee  su cui poco, troppo poco si è riflettuto analiticamente e che è specchio e paradigma di quante energie umane, nel passato, recente e no, , sono state costrette ad abbandonare i Nebrodi, e nello specifico Longi contribuendo così non poco all’impoverimento di questi territori.
L’auspicio è appunto che la  sventura dell’emigrazione non torni a  riguardare, oggi e domani, di nuovo i longesi, cittadini dei Nebrodi e di Sicilia, che possono e debbono trovare nella loro Terra occasioni di lavoro e di sviluppo.

Fabio Cannizzaro