lunedì 21 luglio 2014

OTTIMA RIUSCITA, A S. AGATA MILITELLO, DELLA PRESENTAZIONE DE “L’UOMO DI AL CAPONE”, ULTIMA FATICA LETTERARIA DI LUCIANO ARMELI IAPICHINO.

In una bella quanto calda serata estiva, a S. Agata Militello, nella piacevole ambientazione dell’ enoteca “La Cantinetta” voluta da quel presidio di cultura che è la libreria Francesco Zuccarello e convintamente sponsorizzata dal Rotary cittadino si è tenuta la presentazione dell’ultimo libro di Luciano Armeli Iapichino: “L’uomo di Al Capone". Tony Lombardo: dall’indigenza siciliana a zar del crimine nella Chicago anni ’20”.
Il programma originario è stato vivacizzato dalla presenza non prevista ma graditissima di uno degli sportivi più amati del nostro Paese: Stefano Tacconi. Ha introdotto l’iniziativa il prof. Fabio Cannizzaro, direttore dell’Istituto di Cultura Politica per la Questione Siciliana – xQS.
Ha quindi subito preso la parola Stefano Tacconi che si trova per ora in vacanza a Galati Mamertino, sui nostri amati Nebrodi, ed  ha colto l’occasione per pubblicizzare, con parole gradite ed apprezzabili,  davanti ad un uditorio parimenti sensibile alle ragioni della cultura quanto della solidarietà, la vendita a scopo benefico, in favore del Centro Internazionale per la Pace tra i Popoli di Assisi,  di un libro di ricette della cucina tradizionale umbra  da lui, per l’occasione, scritto.  
Passando quindi alla presentazione del libro : “L’uomo di Al Capone”  il prof. Cannizzaro ha posto l’attenzione sul valore sia storico che letterario di quest’ultima opera dell’Autore, Luciano Armeli Iapichino, la cui pubblicazione è stata possibile grazie alla sensibilità di un giovane, valente siciliano qual è l’editore Armenio.
Luciano Armeli Iapichino è un  autore che per il suo assodato, ben noto impegno in favore della legalità, della verità e contro la mafia ha realizzato un libro per nulla  tacciabile di essere agiografico sulla figura di questo suo concittadino. Egli semmai  ha voluto restituire ai galatesi, ai siciliani, ai lettori tutti uno spaccato di un periodo storico, passato quanto lontano, che vide protagonista un galatese che scelse di trascorrere la sua pur breve vita, dopo l’emigrazione negli Stati Uniti d’America, sulle balze della malavita e del crimine organizzato e mafioso arrivando a divenire, nell’epoca del proibizionismo, il braccio destro, anzi l’Alter Ego di quel Al Capone che non ha bisogno di presentazioni per il suo feroce profilo criminale.
Cannizzaro ha dunque introdotto i presenti nell’interessante struttura dell’opera di Armeli Iapichino.
E’ stato poi lo stesso Autore, il prof. Luciano Armeli Iapichino a meglio e con più dovizia di particolari spiegare ad un uditorio attento, presente e reattivo, il senso complessivo di un opera di cui si sentiva la mancanza nel panorama italiano.
 L’Autore da par suo ha reso, attraverso una affinata capacità di affabulazione, anche tutta una serie di sensazioni e percezioni che hanno condotto indietro nel tempo gli intervenuti.
A conclusione dell’intervento di Luciano Armeli Iapichino  ha, poi,  preso la parola il  presidente del Rotary Club di S. Agata Militello, il Dott. Angelo Romano che ha sottolineato con parole intense e sentite l’importanza di momenti d’approfondimento culturale come questo.
Il Dott. Romano ha colto, inoltre, l’occasione per ricordare agli astanti che proprio a Chicago nei primi anni del secolo scorso sorse, schierato ovviamente, stavolta,  dalla parte della legalità, il movimento rotariano voluto dall'avvocato Paul P. Harris.
La serata è poi continuata con un momento di squisita convivivalità secondo la formula dell’aperitivo con l’Autore, con cui si sono potute scambiare, grazie anche alla sagace regia enologica e gastronomica del titolare de “La Cantinetta”,  Antonio Amata,  sensazioni e considerazioni sia con l’Autore, Luciano Armeli Iapichino che con un disponibile e affabile Stefano Tacconi.


C’è da sperare che sempre più spesso iniziative simili, e così ben organizzate,  vengano ad allietare e vivacizzare l’ambiente culturale  della città di S. Agata Militello. 










  



sabato 19 luglio 2014

A S.AGATA MILITELLO "L'UOMO DI AL CAPONE", IL NUOVO LIBRO DI LUCIANO ARMELI IAPICHINO

Tony Lombardo





Una avvincente pagina di storia verrà rievocata domani sera, domenica 20 luglio, ore 20.30, nei locali dell’enoteca “La cantinetta” di Sant’Agata Militello. 
Oggetto del dibattito sarà il nuovo libro scritto da Luciano Armeli Iapichino: L’uomo di Al Capone. Tony Lombardo: dall’indigenza siciliana a zar del crimine nella Chicago anni ’20, editato per i tipi di Armenio Editore.
“L’uomo di Al Capone” è l’ultima fatica letteraria di Luciano Armeli  Iapichino, scrittore siciliano e figlio dei Nebrodi,  arriva  cronologicamente dopo  l’ entusiasmante “Le vene violate. Dialogo con l’urologo siciliano ucciso non solo dalla mafia”, relativo alla triste, quasi surreale storia dell’urologo barcellonese Attilio Manca.
 Questa volta il protagonista è Antonino Lombardo, americanizzato Tony, migrante galatese  protagonista di primo piano nell’inferno, umano e criminale,  della Chicago anni ’20 e consigliere più fidato del malavitoso  più conosciuto della storia della mafia, Alfonso Capone.
Il saggio di Armeli, che reca la prefazione autorevole del Prof. Antonio Baglio, docente di Storia contemporanea nel Dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’Università di Messina, sta suscitando un forte interesse tra gli addetti ai lavori, i lettori e i media: si tratta, difatti, di una vicenda in parte sconosciuta che, con dovizia di contenuti, inquadra il ruolo di Lombardo in quella potente macchina organizzativa di Capone di cui, oltre che socio in affari, amico e fidato consigliere, riveste il suo sostituto in esterna, l’ alter ego del boss, la sua controfigura.
Un personaggio non marginale quindi ma attivo collaboratore, secondo gli analisti americani, dell’ascesa di Capone nel contesto criminale degli States.

 Ad affiancare l’autore, interverrà il Prof. Fabio Cannizzaro, direttore dell’Istituto di cultura politica per Questione Siciliana, che contestualizzerà la vicenda di Lombardo nel periodo storico di riferimento attraverso un’ analisi socio-culturale su fatti e personaggi oggetto del libro ed a questo comunque riconducibili.